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Giuseppe VestrucciWritten by: Progetti

Anche a Sydney più spazio all’arte contemporanea

sydney. Dopo due anni di lavori, il Museo di arte contemporanea (Mca) riapre al pubblico. Progettato dall’architetto Sam Marshall (vincitore di una selezione su curriculum a inviti), in collaborazione col New South Wales Government Architects Office, il nuovo hub culturale della più nota metropoli australiana si rinnova, grazie a finanziamenti pubblici e privati, circa 32 milioni di euro, suddidivisi tra il governo e cospicue donazioni private. Nato dalla volontà di John Power, esponente di spicco dell’avanguardia internazionale degli anni venti e trenta, che lasciò la sua eredità all’Università di Sidney per promuovere le arti nel suo paese, l’edificio è stato oggetto di una storia travagliata.
Sorto sulla terra della tribù aborigena di Eora, il sito fu il punto di approdo della prima flotta inglese a Port Jackson nel 1788. Successivamente nel lotto venne edificato il primo ospedale della città, assieme agli uffici governativi. Fu nel 1930 che il complesso venne demolito per lasciare posto alla capitaneria di porto. I lavori proseguirono a singhiozzo a causa della guerra e si protrassero fino al 1952. Al momento del trasferimento della capitaneria, nel 1989, l’edificio venne donato dal governo al Museo, fondato nell’occasione dell’Università grazie al testamento di Power, e aprì le porte al pubblico come Mca nel 1991, dopo il primo restauro. Oggi il nuovo edificio aggiunge il 50% di superficie espositiva, pari a 4.500 mq.
Oltre alle tre nuove gallerie, il progetto prevede una completa ristrutturazione della sede esistente. Molto importante il ruolo dedicato all’educazione: il complesso museale ospita il National Centre for Creative Learning, con l’obiettivo di fondere arte e apprendimento in un unico spazio dotato di aule multimediali, workshop, un auditorium da 120 posti e un’aula per bambini diversamente abili. L’utilizzo delle più recenti tecnologie di comunicazione permette alle classi in visita di connettersi e dialogare con tutto il mondo.
Il disegno dei volumi cubici aggettanti in facciata riprende l’estetica della preesistenza e rilancia una relazione dinamica tra spazi e funzioni. La progettazione mira infatti a definire spazi che rivelano il museo come luogo di scambio relazionale, in risposta al crescente afflusso di visitatori (piu di mezzo milione nel 2010). La nuova terrazza panoramica ospiterà periodicamente un’installazione artistica ed eventi culturali di varia natura, sullo sfondo della baia e dell’Opera House. Il museo, unico in Australia dedicato esclusivamente all’arte contemporanea, con la riapertura ospita «Collection Volume 1», un percorso attraverso l’ultimo ventennio di storia dell’arte nazionale

Autore

  • Giuseppe Vestrucci

    Nato a Forlì nel 1977, completa i suoi studi presso l'Università di Firenze nel 2004 con una laurea magistrale in Architettura. La sua educazione professionale si fonda sulla progettazione su media e grande scala, con specializzazione in commercial high-rise e grandi infrastrutture per aviazione e trasporto. Dopo la laurea si trasferisce a Londra, dove collabora con Claudio Silvestrin Architects. Rientrato in Italia nel 2005, lavora presso Antonio Citterio & Partners a Milano. In seguito collabora a Roma con Fuksas Associates, come project architect. Dal 2010 vive a Perth, dove ha lavorato per Hassell e Woods Bagot in qualità di senior project architect.

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Last modified: 9 Luglio 2015